Maestri di Tango e collaboratori
Giuseppe Lotito
Maestro di Tango Argentino, ballerino, coreografo, scrittore, ideatore del sistema Taitango e danze coscienti… instancabile ricercatore: “Cerco col cuore, con il corpo, con mente, viaggio nell’ignoto e qualche volta vedo”.
Danza classica e musica
Si forma nella danza classica inizialmente con maestri di calibro internazionale. Contemporaneamente studia musica, teoria e strumento, con il maestro Jazz Gigi Cifarelli, e violoncello con il maestro Simone Groppo (orchestra de La Scala di Milano).
Arti marziali
Si dedica presto alla ricerca delle arti marziali interne come Tai Chi Chuan studiando per 30 anni con maestri provenienti da differenti scuole nel mondo. Sostiene nel frattempo l’esame di cintura nera di Tae Kwon Do con il Maestro Yeon Hee Park e crea un centro per lo studio di questo sport olimpionico chiamandolo “Olimpic Dojang” insegnando a Milano, Venezia, Varese e Bologna.
Danze Sacre di Gurdjieff
Dopo un intervallo di 7 anni durante i quali studia le “Danze Sacre” di Gurdjieff e frequenta a Friburgo i Dervisci Roteanti di origine cipriota diretti da un’eminenza religiosa nota con il nome di Maulana Sheyk Nazim, si ferma per occuparsi della pubblicazione del suo primo romanzo: “La profezia della Luna” – Altromondo Editore. (nuova versione: 9/11 – La Profezia – Streetlib)
Tango Argentino – Taitango Danze Coscienti
Nel 1999 scopre casualmente il Tango Argentino e se ne innamora, intravedendo al suo interno movimenti e codici che hanno similitudine e sincretismo con le arti fino a quel momento sudiate.
Studia approfonditamente con importanti maestri direttamente a Buenos Aires, frequentando la città sudamericana per molto tempo e nel corso di numerosi viaggi. Ma ha sempre come figure di riferimento Gustavo Naveira, Giselle Anne e Chicho Frumboli.
Non può che scorgere, in tutto questo girovagare sperimentale, un’idea che lo fulmina e lo appassiona: ideare un combattimento danzato denso di codici marziali, di tango e danza contemporanea ma anche di una sacralità orientale che lo ha sempre affascinato.
Lo chiama Taitango e inizia uno studio quotidiano correlato da una sperimentazione che dura un decennio.
Dopo aver proposto la sua disciplina in varie scuole in Italia, Germania, Israele, Austria, Marocco, Svizzera, Uzbekistan, Afghanistan, Moldavia, Ukraina e Ungheria si accorge della grande possibilità di educare anima, mente e corpo e col fine di danzare singolarmente o ballare in coppia nella più magica delle esperienze sensoriali.
A questo punto integra il sistema con lo studio delle Danze Sacre e i Movimenti di Gurdjieff e definisce il suo sistema chiamandolo Taitango e Danze Coscienti.
Nel 2013 inserisce nel suddetto sistema l’uso della spada giapponese (Bokken) come strumento per lo sviluppo dell’attenzione divisa.
Nel Febbraio 2017 pubblica LA VIA DEL TANGO definendolo un manuale per tangueri ostinati quasi illuminati.